sabato 5 agosto 2017

Discorrendo su diversi aspetti possibili dell'intelligenza...

L'intelligenza è la capacità di considerare la realtà attraverso le sue cause. Non è un compito facile, perché nella indefinita molteplicità in cui la realtà si esprime l’individuare il filo che unisca tutti gli elementi che compongono la totalità, fino a raggiungere una sintesi conoscitiva che sia univoca e sintetica, significa doversi occupare anche, e soprattutto, della causa prima e centrale, dalla quale ogni elemento della superficie esistenziale del tutto ha avuto il suo avvio. Poiché ogni causa non partecipa direttamente ai propri effetti si deve dire che la causa prima è superiore all'esistenza, dato che la determina, e l'essere all'interno dell'esistenza costituisce una condizione limitativa che ostacola le possibilità di conoscenza. Conoscenza che è comunque possibile a causa della centralità spirituale dell'essere umano, la quale partecipa del Mistero come una scintilla partecipa alla natura del fuoco che l'ha generata. Però, nel lungo succedersi degli accadimenti nei quali ogni effetto sarà a propria volta causa di altri effetti, in un discendere dall'unità alla molteplicità, lo stabilire una gerarchia logica e ordinata costituisce una impresa irrealizzabile persino per le intelligenze più raffinate.
Per essere in grado di discernere cause e loro effetti è essenziale disporre della conoscenza dei princìpi a carattere universale che rappresentano gli assi fissi attorno ai quali, ognuno nel suo proprio dominio di appartenenza, i fatti si avvolgono e svolgono. Conoscere i princìpi universali che stanno alla radice del manifestarsi della realtà relativa è più del conoscere le norme della logica che sottende ai calcoli della matematica, perché significa poter includere l'eccezione a ogni regola considerata. La Consapevolezza dei princìpi non è sottomessa al tempo perché gli stessi princìpi sono causa del tempo e non partecipano alla durata. Spazio e tempo sono due condizioni limitative che costringono l'universo a essere quello che è, e pure esse sono imposte dal legiferare dei princìpi universali. Quantità e qualità sono due di questi princìpi aventi correlazioni con tutto ciò che esiste. La qualità feconda la quantità, espressa dalla materia prima, eterica e indifferenziata, conferendole qualificazioni sempre diverse tra loro. Ciò che assegna il valore alle diverse possibilità appartenenti alla qualità è il senso nel quale essa si manifesta, senso che è orientamento e direzione, spaziale quando riferita alla materia e di intenzione se riguarda la spiritualità. 

L’Intelligenza capace di essere consapevole dei princìpi universali è essa stessa universale ed è quella che appartiene alla nostra centralità interiore. Un essere umano è detto illuminato quando è risvegliato alla possibilità di comunicare consapevolmente con la propria centralità, della quale esso è l’espressione individuale manifestata, ed è una comunicazione possibile grazie al risveglio spirituale concesso dal Mistero assoluto, in virtù delle qualificazioni che un essere ha, anche se non è ancora cosciente di averle. Non c’è altro modo per conoscere i princìpi universali, la cui consapevolezza è assoluta perché identificativa e non sottomessa al tempo, infatti è una conoscenza che si ha nell’immediatezza intuitiva. Per questo nessun illuminato potrebbe vantarsi di un conoscere che non gli appartiene, e al quale gli è solo stato dato l’accesso. Accesso che corrisponde alla possibilità di entrare nella via personale che conduce alla liberazione di sé, ottenuta col proprio perfezionamento che posiziona l’essere al centro del proprio stato, centro attraversato dalla verticale che conduce l’essere agli stati sovra individuali che superano il piano di realtà nel quale l’essere individuale vive e sperimenta se stesso.

Nessun commento:

Posta un commento