domenica 24 novembre 2013

Impietoso e paziente

Un'altra giornata è andata a rannicchiarsi nella mia memoria, accumulando pensieri e sensazioni sulla catasta che brucerà con me, alla fine del mio tempo. Non ci sarà un'arpa ad attendermi, nel non luogo dove l'embrione, che è stato un essere umano, sognerà nell'istante eterno al di sopra del tempo. Lì tutto accade in un attimo, e ciò che è possibile si attuerà, perché nel Mistero non c'è un prima e un dopo. Il perenne ruotare dei cicli cosmici non sentirà la mia mancanza, perché il Centro che è in me, come io sono in lui è assoluto, e non aspetta tempi migliori. Non so se nascerò ancora, come un nuovo individuo piangente di qualche specie sconosciuta, che pullula su una sfera che corteggia la sua stella senza annoiarsi. Non so nulla di cosa potrà accadere al centro del quale sono una delle sue tante forme che devono imparare cosa si guadagna perdendo, ma sono certo che questo sentirmi individuo mi accompagnerà ancora a lungo, nella ricerca della mia perfezione. Non sarò più quello che sono ora, perché nulla nell'universo si ripete, ma il nuovo non mi spaventa più del vecchio, perché il vecchio, allo stesso modo del nuovo, è una conseguenza dell'amore col quale il Mistero ci circonda, impietoso e severo come un padre, paziente e tenace come una madre. Giusto come è la Verità, vasto come la Libertà.

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