giovedì 22 agosto 2013

Princìpi universali e morale

Io riconosco solo la legge morale dentro di me e il cielo stellato sopra di me.
Immanuel Kant



E cosa è la morale se non il prodotto dell'intrusione del sentimentalismo all'interno dei princìpi che morali non devono essere, perché un principio deve essere fisso e stabile e non variare seguendo gli stati d'animo o le disposizioni culturali determinate dalla latitudine geografica. Genti diverse con morali diverse credono in valori diversi che motivano guerre, mentre i princìpi sono uguali per tutti e sono quelli a cui dobbiamo la vita. Il cielo stellato è mosso dai princìpi universali che morali non sono e cozza con le morali individuali che gli attribuiscono significati in dipendenza della loro convenienza. Infatti Kant era un convinto materialista, e pure dei più stupidi.

P.S: Un pensatore intelligente non è mai libero, perché deve obbedire alla verità, e la verità è nei princìpi universali che sono norma dell'intera manifestazione dell'esistenza. L'unica vera libertà possibile non è mai individuale, ma deve essere universale allo stesso modo dei princìpi che determina. Definirsi un "libero pensatore" indica soltanto che si è convinti di possedere una verità che essendo di tutti non appartiene a nessuno tranne che a se stessa. Quando un individuo ha accesso alla conoscenza perfetta dei princìpi universali non possiede questa conoscenza, allo stesso modo in cui chi osserva un panorama non ne diventa il proprietario. La vista dei princìpi è una possibilità donata dall'Assoluto Mistero e colui che "vede" la verità rinuncerà, di conseguenza, a ogni interpretazione di ciò che non gli appartiene, dunque anche a ogni morale.

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