venerdì 5 luglio 2013

Due modi del conoscere


Ci sono necessariamente tanti modi del conoscere, e l'ampiezza del loro orizzonte è determinata dal grado di profondità raggiunto verso la direzione, che è senso, che conduce al principio centrale e sintetico, origine e finalità della conoscenza. La conoscenza detta esoterica è quella che indaga sulle conseguenze dei princìpi universalmente applicabili, conosciuti nell'immediatezza dell'intuizione spirituale data dall'intelligenza quando questa è di ordine universale, e non più ristretta nei limiti propri all'individualità. La conoscenza chiamata exoterica è quella profana che si affida al credere o al non credere e occupa la superficie della realtà relativa. È un sapere riflesso, mediato dalla mente, consequenziale e che si avvale di ipotesi per deduzione o induzione rispetto alle realtà considerate. La conoscenza esoterica, anche chiamata metafisica, è la conoscenza iniziatica data dall'apertura della vista interiore, la quale conosce nella certezza assoluta e lo fa attraverso la centralità assoluta che lega l'uomo al principio che lo ha generato. È una conoscenza che deriva dall'identificazione del conoscente al conosciuto oppure, quando vista dal lato del conosciuto, è un'assimilazione del conoscente al conosciuto, dunque non è una conoscenza mediata dalla mente. Alla mente è solo concessa la decodificazione delle verità intuite con l'intelligenza universale attraverso l'intuito spirituale e sovra individuale. Si conosce attraverso la centralità spirituale che è identica per tutti ,perché è la traccia dell'assoluto che è considerabile essere al centro di ogni essere quando vista dall'essere, mentre dalla visuale centrale è l'essere che è compreso nell'Assoluto che tutto pervade. Caratteristica della vista interna è il saper riconoscere le contraddizioni attraverso la conoscenza dei princìpi universali ordinatori della realtà relativa. Conoscenza che è consapevolezza distinta dalla coscienza usuale che è il sapere di esserci, mentre la consapevolezza è costituita dal sapere perché si è. Colui che vede la realtà attraverso i princìpi è in grado di tradurre la realtà attraverso l'unione degli elementi infinitesimali che la costituiscono. Questo rende la vista capace non soltanto di elaborare i concetti fino alle loro estreme conseguenze logiche, ma capace di intuire le intenzioni altrui e di conoscere la natura degli esseri molto più in profondità di quanto gli esseri stessi si conoscano. Vedere necessita di una forza interiore non comune perché le responsabilità sono commisurate al grado della conoscenza raggiunta e maggiore sarà quest'ultima tanto sarà grande il peso delle conseguenti responsabilità che a quel conoscere sono associate. La caratteristica essenziale del sapere esoterico  consiste nel doversi applicare alla propria vita e quando ne restasse staccato non avrebbe alcun valore che superi il semplice conoscere teorico, inutile ai fini della crescita personale orientata verso la perfezione del proprio stato dell'essere.

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