domenica 19 maggio 2013

Figli di un litigio cosmico


Nella diversità che caratterizza ogni elemento dell'esistenza ognuno occupa un posto fatto a misura per lui, e se lui non ci fosse quel posto resterebbe vuoto. Poiché ogni cosa è necessariamente legata ad altre il vuoto non può esistere, perché esso è la negazione dell'esistenza; dunque ognuno c'è per necessità, e se non ci fosse tutta l'esistenza crollerebbe come un castello di carte al quale fosse sottratta una delle carte che la sostiene. Il Tutto è pervaso di energia che vibra incessantemente, e dove c'è vibrazione il vuoto non trova posto, anche perché il vuoto messo vicino al pieno si riempirebbe non potendo avere confini che gli appartengano. Ognuno di noi esiste per necessità, ma anche per contingenza, perché la manifestazione della realtà si manifesta sdoppiandosi, dopo essersi staccata dall'unità primigenia, e ciò che è necessario è anche accidentale nei confronti dell'Assoluto. Allo stesso modo la realtà, essendo una composizione di elementi limitati, corrisponde a una negazione formata da un insieme di limitazioni, ma è anche positiva perché rappresenta la messa in atto di un insieme di possibilità in divenire. Siamo tutti speciali e necessari, nel nostro essere il risultato positivo di un litigio cosmico negativo.

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