venerdì 18 maggio 2012

il qui e l'altrove


Il qui e l'altrove sono caratterizzati da differenze di ordine emotivo e corporeo, mai intellettuale, perché l'intellettualità deve la propria regalità a princìpi che devono valere ovunque nella loro fissità universale. Quando in questi princìpi s'insinua il sentimentalismo, una corruzione si opera e ne scaturisce quella che è chiamata "morale". Morale che sbandiera le proprie convenienze spacciandole per princìpi, morale che difende la razza, il colore della pelle, l'accento nella pronuncia, la grazia esclusiva nella danza. Tutti confini che invece di includere... escludono il diverso sfruttandone le debolezze. Confini che presagiscono la guerra preventiva, che nasce dalla paura di perdere ciò di cui ci si è ingiustamente appropriati, arrivando a voler esportare la pace "democratica", la pace di illuse maggioranze, attraverso il genocidio. Inevitabilmente si finisce, dividendo il qui dall'altrove, col predicare cose diverse dall'amore universale.

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